LA STORIA DI CHICCA



Era già grandicella quando Chicca arrivò in casa nostra nel mese di giugno del lontano 2001.
Era stata abbandonata in un negozio assieme al suo guinzaglio e la persona che la trovò decise di regalarla a noi.

Ricordo il suo arrivo…. mi dissero che c’era un regalo nell’ascensore… io pigiai il pulsante e quando l’ascensore arrivò al mio piano, non vidi nulla fino a quando non spalancai le porte e Chicca venne fuori scodinzolando! Che immensa felicità! Quanta gioia! Avevo desiderato fin da piccola uno yorkshire ed ora eccolo lì…davanti a me…a girarmi intorno e a correre per la casa!

Il grande stupore si leggeva anche negli occhi delle mie figlie che correvano dietro di lei e la coccolavano passandosela tra le braccia. Io ero rimasta un po’ sulle mie, non manifestavo tutta la mia gioia per il semplice fatto che avevo paura dei cani, una paura che risaliva a tantissimi anni prima, al giorno in cui fui azzannata da un cane randagio e ne rimasi terrorizzata. Ma lei era affettuosissima, dolcissima, contentissima ....

Intanto Chicca mi saltellava intorno, mi tirava i lacci delle scarpe mentre giravo in tondo per la stanza... e le mie figlie ridevano a crepapelle! Nel guadarla bene mi resi conto che non era stata trattata con tutte le premure: il pelo opaco ed un po’ arruffato nascondeva le mammelle dalle quali era evidente che da poco aveva partorito…Il pensiero che avessero abbandonato lei per tenersi i suoi cuccioli mi torturò la mente per l’intera nottata. Avrei fatto qualunque cosa per punire questa persona così infame e snaturata! Per fortuna Chicca era riuscita a salvarsi da chissà quale destino incontrando noi e da quel giorno fu la nostra principessa.

Il giorno stesso del suo arrivo la portai dal fotografo. Tra le aiuole della piazzetta vicino casa le scattò diverse fotografie mentre io la chiamavo per farla stare ferma; poi scegliemmo la più bella per farla stampare sul calendario annuale: il calendario della carica dei 101. Sorprendente! Mentre la chiamavo lei starnutiva e "sorrideva" dalla gioia....non avevo mai visto un cane sorridere....!

Oggi, guardando quel calendario mi rendo conto di come il tempo sia passato velocissimo lasciandomi soltanto tanti ricordi felici che mentre mi rattristano mi fanno sorridere con dolcezza.

Dopo alcuni giorni dal suo arrivo la portai dal veterinario per un controllo generale e poi al negozio degli animali per un bel bagnetto ed un ritocco al pelo. Il veterinario le diede una curetta per mandare via il latte dalle mammelle ed una dieta fatta di croccantini specifici per lei! Le nostre cure la rimisero in forza e divenne più energica in breve tempo! Bellissima sempre di più! I suoi occhi mi parlavano e sono sicura che sapeva leggere nei miei! 

Durante i primi tempi aveva paura che venisse abbandonata nuovamente, difatti mi seguiva in casa passo dopo passo e quando uscivo senza portarla con me, scappava via per le scale e si riversava in strada non appena qualcuno di casa apriva la porta. Come un fulmine si dirigeva verso la salumeria o il supermercato sotto casa per venire e trovarmi, costringendo molto spesso le mie figlie a rincorrerla! Da allora fui costretta ad adottare la mia parola d’ordine ogni volta che uscivo “..Fai la brava, mamma torna dopo, capito? Non ti muovere, aspetta!”. Da quel giorno, alla mia parola d’ordine, rimase tranquilla nella cuccia e non tentò più di correre via.

Fu la mia stella. Sì, la mia magica stella, perché in modo particolare cominciò a legarsi a me seguendomi ovunque io andassi.

Sempre con me, al mercato, a fare la spesa, a fare le passeggiate, perfino dall’estetista e dal dottore. Quando si stancava di camminare ero molto felice di portarla in braccio… per farla stare più comoda le regalai un trasportino di stoffa con la tracolla e per ripararla dal freddo un cappottino color argento con la parte interna di pelliccia sintetica.

Ogni anno, a Natale, sotto l’albero spiccava il pacchetto rosso per Chicca….ed ogni volta un nuovo cappottino e una nuova maglietta! Per non parlare delle tante copertine che addobbavano le sue tre cucce: una davanti al balcone del salone perché lei amava starsene al sole in tarda mattinata, una nella stanza delle ragazze perché dormiva lì quando io non c’ero ed un’altra accanto al mio letto dove lei dormiva durante la notte.

Il più delle volte le piaceva accucciarsi accanto a me, col musetto poggiato sul mio braccio, specialmente quando mi distendevo sul divano e mi lasciavo anch’io prendere dal sonno. Essendo piccola di statura e forse anche a causa dell’età, non riusciva a saltare sui letti ma con i suoi mugolii e con la sua zampetta mi chiamava….allora la prendevo in braccio e si addormentava accanto a me anche sul letto.

Quando mi sentivo giù di morale, lei sempre lì, mi guardava negli occhi e mi leccava le mani, poi col musetto mi toccava il palmo della mano affinché l’accarezzassi. Chicca era molto gelosa di me, non sopportava che io mi fermassi a parlare con qualche amica, difatti, quando ciò accadeva piagnucolava fino a quando non la prendevo in braccio in modo da sentirsi al centro dell’attenzione.

Perfino al mare…faceva il bagno con me e come una signorina rimaneva lì stesa al sole sempre accanto a me, sulla mia sdraio o sul mio telo, nonostante avesse il suo. Durante le nostre lunghe passeggiate, prima di ritornare a casa, ci sedevamo al tavolino del bar nella piazzetta; per me ordinavo il solito caffè mentre per lei un bicchiere d’acqua e un biscottino…Quando uscivamo insieme era contentissima, non la spaventavano i lunghi percorsi nonostante il caldo ed io ero felice di andare in giro con lei.

Chicca, la principessa di casa, era con tutti noi sempre, in vacanza, al ristorante, in pizzeria, a casa di amici….e tutti le volevano un gran bene; non la definivano una cagnetta…per tutti noi era una bambina desiderosa di coccole, pronta a dimostrare tantissimo affetto anche nei confronti di persone appena conosciute.

Poi arrivò qualche problema.

Nel 2003 fa fu operata per una cisti alla mammella e tutti stavamo in ansia, preoccupati e impauriti. L’intervento andò bene e Chicca, per fortuna, si riprese in breve tempo. Dopo alcuni mesi un problema renale le procurò nuovi problemi e dovette seguire una dieta specifica… Nle 2005 un nuovo intervento per la rimozione dell’utero! Ahimè…le cose stavano messe non bene, ma per fortuna superò l’intervento anche questa volta. A causa dell’età i problemi cominciavano ad assumere un aspetto diverso, ma non mi convincevo che tutto fosse legato all’età…per me era la mia piccola Chicca e basta... mi innervosivo quando mi dicevano “…ha la sua età…”.

Purtroppo il trascorrere del tempo segnava anche lei…. Dal mese di giugno del 2007 una grave insufficienza renale la costrinse a continue cure mediche in ambulatorio ed anche a casa…Chicca diventava sempre più piccola, più leggera, più magra….io la guardavo e speravo soltanto che riuscisse a ristabilirsi…. Mi illudevo giorno per giorno perchè non volevo accettare la cruda realtà che il veterinario nascondeva dietro le sue parole. Nemmeno  quella sera... minimamente pensai che non c'era più nulla da fare....uscii di casa con la certezza che come al solito si sarebbe ripresa... e invece no, non fu così! Non ebbi il coraggio di tornare a casa quando mia figlia mi telefonò per dirmi che Chicca non si svegliava più  e che l'avrebbe portata dal veterinario... Quando arrivarono allo studio Chicca era già volata via... e mia figlia, insieme allo zio che l'aveva accompagnata andò a seppellirla nel suo giardino. Non ebbi il coraggio di assistere a tutto questo.... mi sentivo distrutta, privata di tutte le mie forze... come se qualcuno avesse strappato un pezzo di me dal mio corpo.... ma chi poteva capirmi? La mia assenza in quei momenti,  ancora oggi, nutre il  grandissimo senso di colpa che scavò il mio cuore quella sera....quando tornai a casa e non mi resi conto che mi rimaneva soltanto una cuccia vuota da abbracciare.

Era il 21 dicembre del 2007 ....e Chicca  non fece neppure in tempo e ricevere il regalo sotto l’albero. Il cappottino nuovo che avevo ordinato sarebbe arrivato il giorno della vigilia…le scrissi  una lettera e realizzai per lei un videoclip per Natale! In quei giorni di festa continuai a guardare il videoclip mentre sentivo la sua presenza ovunque... Ognuno di noi in casa custodiva nel proprio cuore questo grande dolore ... senza trovare neppure la forza di guardarci negli occhi! Niente più tornerà  come prima, per me!

Il videoclip non bastava....cercavo per lei un regalo speciale... Fu così che nacque il blog "Amicidichicca" .... uno spazio dedicato ai nostri ricordi che nel tempo si è trasformato in una voce contro il maltrattamento e l'abbandono degli animali.

Mi piace immaginare che la mia Chicca... potrebbe essere quella piccola stella che illumina le notti dei suoi amici sfortunati .... che possa aiutarli da lassù a trovare quell'amore che rende indivisibili nel tempo...!


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