LO SCIALLETTO DI MARGHERITE


C’è un piccolo posto, nella mia casa, dove gelosamente custodisco gli oggetti a me più cari. E’ una vecchia valigia color cuoio, né piccola né grande, che riapro ogni tanto per inserirci qualcosa da ricordare nel tempo. Dopo tanti anni ieri l’ho riaperta ed ho sorriso nel ritrovare intatto il mio piccolo scialletto di margherite … un dono per me preziosissimo legato a giorni molto lontani …


Ero una piccola bambina di tre anni quando abitavo in paese con i miei genitori. La finestra della cucina distanziava molto poco da un tetto, al punto di consentirmi di affacciarmi e raccogliere con un cucchiaino la neve che lo ricopriva interamente.

Intorno a me c’erano alte montagne che lasciavano spazio all’immaginazione quando volevo sognare … ma nulla impediva ai caldi raggi del sole e alla pallida luce della luna di entrare nella mia stanza. Quando c’era la luna piena tutto il paesaggio intorno mi sembrava una favola … ed io rimanevo incantata con gli occhi in alto a contare le stelle.

In lontananza, quasi sotto la montagna più alta, c’era un grande edificio con una piccola finestra sempre illuminata. La fioca luce lasciava intravedere l’ombra di un uomo che tutte le sere osservava il mio stesso paesaggio dalle sbarre della sua finestra. Quella finestra sbarrata e quell’ombra mi facevano paura … ma quando mio padre mi parlò di quel carcere e mi disse che si trattava di un detenuto che stava lì, come me, a guardare le stelle … mi rassicurai e provai tanta pena e tristezza per quell’ombra così sola e lontana.

Quell’ombra che per me era diventata un uomo!

Una sera lo salutai con la mia piccola manina e l’uomo rispose al mio saluto. Alzai in alto il mio cucchiaino con la neve e lui mi salutò di nuovo.

Da quella sera in poi, non dimenticai mai di salutarlo prima di andare a dormire e nelle mie preghiere della sera trovai un piccolo pensiero anche per lui …

Mia madre mi rimproverava ogni volta che mi scopriva a salutarlo … ma mio padre no, perché sapeva leggere nel mio cuore ...

Trascorse un po’ di tempo e mi fu recapitato un dono! Mio padre ritornò dal lavoro con un pacchetto tra le mani e con voce gioiosa mi disse “l’ombra di quella finestra mi ha incaricato, tramite il suo custode, di consegnarti questo regalo”.

Io rimasi sbalordita di fronte a quel semplice pacchetto … e prima di aprirlo mi affacciai alla finestra … ma lui non c’era!

Il pacchetto conteneva un bellissimo scialletto di lana con tantissime margherite tutte lavorate con un telaio. Fui contentissima per quel dono che divenne per me preziosissimo.

La sera stessa mi affacciai insieme a mio padre alla finestra, con il mio piccolo scialletto sulle spalle. Lui era lì dietro le sbarre con la sua misera luce che lo lasciava intravedere. Lo salutai con la mia piccola manina, lui rispose al mio saluto con le mani strette in una come segno di gioia.

Non ho mai saputo chi fosse quell’ombra, né ho mai conosciuto il suo nome. Vorrei ringraziarlo per quel dono speciale che ancora oggi mi fa vivere la stessa emozione di allora.

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